sabato 23 aprile 2011

Riflessioni in analogico


Sfogliavo vecchie fotografie in analogico e riflettevo, da bravo nerd dell'immaginario, su come sia cambiata la nostra concezione estetica della fotografia.

In poche parole: perchè cazzo, prima, fotografavo roba che ora come ora non mi inculerei di striscio?
E' curioso: avevo 24 (o 36) foto a disposizione (pagate non poco) e la maggior parte di esse uscivano sfocate, mosse o ritarevano soggetti non facilmente identificabili.

Eppure erano belle.
E non voglio fare la solita retorica su quanto ci manca il passato che non c'è più, non mi interessa. Lo dico sinceramente: mi ricordo come fosse ora la piacevole sensazione di scoprire come fossero uscite le foto dopo lo sviluppo; sfocate o non sfocate era il racconto che stava dietro ad ogni foto quello che importava, ed OGNI cazzo di foto ne trascinava uno con sè che la rendeva speciale.

Ora le foto si scorrono direttamente sulla macchinetta, a velocità supersonica. E se una non è venuta perfetta non te la faccio neanche vedere: opzioni, elimina e il gioco è fatto.

A questo punto vi lascio alle vostre fotografie in digitale. Per quanto mi riguarda, vado a vedermi un bel film cecoslovacco degli anni 30 con sottotitoli in tedesco!
Buona visione!
:)

venerdì 18 marzo 2011

Ambientalisti al ribasso


Alla scuola elementare, quando la maestra mi rimproverava per qualcosa che non avrei dovuto commettere mi diceva: "Perchè l'hai fatto, Stefano?".
Ed io, armato di sgargiante e spavalda sicumera rispondevo: "Perchè l'ha fatto anche Pino!!"
Puntualmente sopraggiungeva l'istante in cui tutte le certezze cadevano, un fulmine a ciel sereno, le mie ragioni si sbriciolavano davanti alla semplicità della questione: "Allora se Pino si buttasse in un pozzo lo faresti anche tu?"

Ho come l'impressione, in questi giorni, di vedere persone che evidentemente (beati loro) non hanno mai vissuto tali umiliazioni.
Li vedi in televisione, ne vedi gli articoli sui giornali, i commenti su Facebook, te li immagini davanti ad una tastiera, tutti fieri delle loro tesi a sostegno della ragionevolezza (!!!) del nucleare.

Sono gli ambientalisti del XXI secolo, "ambientalisti al ribasso", li definirei io. Gente che giustifica il ritorno all'atomo "xke ormai anke in svizzera germania e francia hanno centrali nucleari e quindi se succede qualcosa ci siamo di mezzo anke noi".
E' un po' come se il mio vicino di casa buttasse la spazzatura in giardino e lo facessi anche io dicendo: "Vabbè, tanto lo fa anche il mio vicino!"

E' la nuova frontiera dell'ecologia, non c'è niente da fare.
Noi ambientalisti vecchio stampo ci dobbiamo rassegnare: la via per un mondo più sicuro e pulito è il mal comune mezzo gaudio.
Speriamo solo che Pino non decida di buttarsi nel pozzo troppo spesso, potremmo farci tutti molto male.


lunedì 14 febbraio 2011

Riflessioni a 30 all'ora.


Il provvedimento non serve a niente! Lo sanno tutti che in questo modo si consuma di più! Non è un limite che si può rispettare! Serve solo a far cassa! Porro dimettiti (addirittura)!
Mai i cittadini di Saronno sono stati così agguerriti come in queste due settimane.
Della serie: toccatemi tutto, ma non il mio Suv (chissà Freud cosa avrebbe detto a proposito).

L'ordinanza è in vigore da due settimane, Saronno non è più maglia nera per l'inquinamento, i dati ci dicono che (seppur non troppo) la concentrazione di polveri si sta progressivamente riducendo, ma la cittadinanza non molla.
Sembra la fine del mondo: immagini di un Armageddon imminente affollano le pagine facebook degli oppositori al provvedimento.

E ancora: "Attenzione ragazzi, da oggi cominciano a dare le multe!" Eccolo qua, ci mancava solo lui: il complottismo qualunquista del "vogliono mettere le mani nelle tasche dei cittadini" (quando in realtà gli autovelox avrebbero potuto fruttare anche senza il provvedimento, con il limite dei 50 km/h, che nessuno ha mai rispettato).

Verrebbe da chiedermi se anche nelle zone di Londra, in Germania o in Canton Ticino abbiano fatto tutto sto casino per un abbassamento del limite di velocità, ma più che altro (e più utilmente) verrebbe da chiedermi come mai in Italia non si sia mai radicata quella cultura dell'ambiente che in queste zone d'Europa ha visto il diffondersi delle cosiddette "zone30".

Perchè cazzo non riusciamo ad alzare un attimo lo sguardo dal nostro orticello (in questo caso il motore a pieno regime della nostra macchina) e quantomeno non pensiamo: "ok, rinuncio ad entrare sgommando in Piazza rossa, ma almeno, da qui a 30 anni avrò un'aria migliore nella mia città"? Mi pare un discorso abbastanza semplice.
E' tanto chiedere almeno di testare questa possibilità, dato che attualmente è forse più salubre vivere immersi nella merda piuttosto che a Saronno? Oppure è così disonorevole dover partire di casa 5 minuti prima per raggiungere il Kiraly puntuali alle 10?

Aspetto risposte, ditemi voi.


in foto: come sarà Saronno fra 30 anni, grazie all'ordinanza. :)



martedì 8 febbraio 2011

Allarme inquinamento: il comune di Saronno scopre la “zona 30”. E sulla rete è già scontro.


Sono giorni di discussioni accese per la comunità cittadina di Saronno, in provincia di Varese.

Un'ordinanza comunale ha abbassato il limite di velocità a 30 km orari per le strade della città, nell'intento di ridurre le emissioni di gas di scarico.


Saronno detiene, insieme a Milano, il record di inquinamento in Lombardia provocato da pm10 nell'aria.

Il provvedimento è per ora in vigore fino al 15 Marzo, quando, in base ai risultati, si deciderà se rinnovarlo o meno. Ma già i cittadini si sono schierati, chi a favore e chi contro, e il dibattito passa inevitabilmente sulla rete e sui social network.


La guida calma riduce rumori, inquinamento e consumi”, spiega il Sindaco della città Luciano Porro sulla sua pagina personale Facebook: “ Dal 70 al 90 % della popolazione delle grandi città in Germania abita in Zona 30. Il cambio dello stile di guida, prima fatto di rapide accelerazioni e brusche frenate, sostituito poi da una guida più calma, con minori picchi di velocità ma più fluida, ha mostrato benefici effetti sia sull’ambiente che sul traffico.”


Ma il fronte del no al provvedimento è quanto mai agguerrito: “E' un' iniziativa volta solamente a fare cassa con le multe”, “Non è vero che abbassando il limite si riducono le emissioni di gas”; o ancora: “l'inquinamento a Saronno va combattuto con altri metodi”. Queste sono alcune delle frasi ricorrenti che si possono trovare sulla pagina Facebook “Io dico NO ai 30 km/h a Saronno” (1250 iscritti, attualmente).

Tante anche le iniziative promosse dai fondatori della pagina, come ad esempio quella di applicare immagini “di protesta” ai lunotti posteriori delle automobili.


E' davvero efficace un provvedimento simile? Questo si vedrà dopo metà Marzo, quando saranno disponibili i dati sulle percentuali di pm10 nell'aria riguardo il primo periodo dell'ordinanza.

Per ora un dato è innegabile: il sindaco è riuscito, con questo provvedimento, a creare un forte dibattito intorno al tema dell'inquinamento atmosferico, tema che la città di Saronno ha per troppo tempo sottovalutato.

mercoledì 19 gennaio 2011

Il relativismo ultraconservatore del Mons. Bertoldo


Uno strano concetto di "peccato" quello del Mons. Arduino Bertoldo che in un' intervista al blog ultra-tradizionalista Pontifex dichiara: "Vendola chiede a Berlusconi di cambiare stile di vita, ma lui si é guardato? Almeno Berlusconi nel peccato, non offende la regola naturale, segue la natura. Vendola offende sia il peccato che la natura e dunque sta messo molto, ma molto peggio e taccia"
Come se il problema fosse l'attività sessuale in sè.

Ma si sa, l'imperativo fra le alte cariche ecclesiastiche, ormai, sembra essere quello di contestualizzare tutto, e chi critica Berlusconi lo fa perchè "ignora il Vangelo di san Giovanni", quello, per intenderci, del "chi non ha peccato scagli la prima pietra".

Significativa, per capire il tipo, un'altra delle sue stupende frasi: "Le vittime degli aborti, angeli silenziosi, non possono parlare e non hanno giornali, ma assicuro che sono molte di più le vittime dell' aborto, rispetto a quelle di pochi preti pedofili"

O quella con la quale, sempre in un' intervista al Santissimo blog Pontifex, riconobbe delle "attenuanti etiche" ai violentatori di donne perchè "se una donna cammina in modo particolarmente sensuale o provocatorio, qualche responsabilità nell'evento la ha e voglio dire che dal punto di vista teologico anche tentare é peccato"

Insomma... tutto è relativo. Giusto, Monsignore?