Roma, primo Marzo 2010. Piazza di Porta Maggiore tripudia di colori e suoni: è in corso il raduno che darà inizio alla manifestazione dei lavoratori immigrati.
Stanno per partire, mi sento un po' stordito, penso a causa del contrasto cromatico fra i manifestanti ed il cielo plumbeo.
Comincia a piovigginare, si aprono gli ombrelli, altri colori. Verrebbe da pensare che il cielo non riesce a rovinare la festa.
Faccio un giro, incontro gente di tutte le nazionalità, una ragazza di origine etiope è intervistata da un giornalista della radio, altri espongono uno striscione, altri ancora suonano i tamburi. Non mancano bandiere e cori inneggianti a Ocalan, il leader del Partito dei lavoratori curdo attualmente in prigione.
Molti anche i ragazzi italiani. Purtroppo, penso, mancano le bandiere dei sindacati i quali non hanno voluto appoggiare la manifestazione: peccato, sarebbe stata una bell'occasione per esprimere la giusta solidarietà ai lavoratori immigrati, “che se non ci fossero loro...”.
Stanno partendo. Davvero questa volta. E il cielo comincia ad aprirsi su Porta Maggiore..
elefrè (non ha un account google) mi ha detto di scrivere:
RispondiElimina"Loro, che ogni giorno mescolano storie, culture e colori al grigio delle nostre strade."